A CURA DI MARELLA CARACCIOLO / I-PHOTO DI CHARLOTTE HORTON

“Io vivo la mia stanza nel castello del Potentino, sul Monte Amiata, alla maniera di Versailles, nel senso che la uso come uno spazio aperto da plasmare a seconda delle necessità, proprio come si usava fare fino alla seconda metà del Settecento”, dice Charlotte Horton, celebre viticoltrice che da un anno o poco più ha messo assieme una particolarissima équipe di designer internazionali d’avanguardia e di artigiani amiatini. Équipe che quest’anno, sotto la sua regia, debutterà al Fuori Salone del Mobile a Milano con una linea di prodotti (mobili, stoffe, ceramiche) ispirati sia agli interni del castello, ai loro motivi decorativi e ai loro colori, che al paesaggio circostante.
La stanza di Charlotte, dimensioni monumentali e soffitti altissimi, si trova nella parte medievale del Potentino, graziosissimo castello d’impianto rinascimentale al centro di una piccola valle sul Monte Amiata, il Sacro Monte degli Etruschi. “In certe ore del giorno e della notte, quando non dormo, la mia camera da letto diventa il mio studio. In altre si trasforma in un salotto con un gran via vai di persone che oltretutto, per giungere fin qui, deve attraversare la mia sala da bagno e il mio boudoir”. Da quando l’inglese Charlotte è venuta ad abitare qui nel 2000 assieme alla madre Sally, moglie di Graham Greene, omonimo nipote del grande scrittore, ha preso in mano le redini di un epico restauro che continua a tutt’oggi. Con l’aiuto dell’architetto Bolko von Schweinichen e di uno stuolo di amici falegnami, muratori e decoratori, non ultimo Nigel Coates, intramontabile ‘enfant terrible’ dell’arredamento inglese, Charlotte è riuscita a ridare vita, e ragion d’essere, a un castello abbandonato da decenni.
E al paesaggio intorno: piccoli appezzamenti di vigna e di olivi che danno origine ai prodotti principali del Potentino, vini d’eccellenza e olio d’oliva. “Il Potentino, per noi, è molto più che un bellissimo luogo in cui abitare: è una filosofia di vita”. La stanza di Charlotte, al piano terra e a ridosso della corte centrale, ne è il ‘manifesto’. “L’ho riempita di tutte le cose che considero indispensabili”, spiega. In primo luogo i libri (“mi piace addormentarmi e svegliarmi con la vista dei libri”) e poi oggetti di recente produzione. Come un kimono la cui stoffa vagamente ‘arlecchino’, disegnata ad hoc al Potentino, si rifà a quello del manto del suo immenso cane, un Danese. O come i prototipi di lino tinto usando le terre, le piante e i mosti del Potentino. E poi ci sono le sedie disegnate da Coates e realizzate da artigiani locali con legni dell’Amiata. Sparsi quì e là nella camera, vari memento mori: candelabri funerari, con teschi dipinti, e ossa di animali ritrovate nei campi. Oggetti macabri? Tutt’altro, secondo Charlotte, la quale, con un guizzo di humour surreale, aggiunge: “Che cos’è la percezione della morte se non l’affermazione della vita?” Di certo il Potentino (come vedranno coloro che si inoltreranno nelle sale allestite per l’occasione da Charlotte e dai suoi accoliti per il Fuori Salone) è una forte affermazione di vita e della sua potenziale creatività. La Mostra ‘Paracastello’ sarà visibile ogni giorno dal 14 al 19 Aprile, dalle 10 alle 20, in via Varese 12, Milano, Metro Moscova.

Per informazioni: potentino.com