Borghetto sul Mincio: una cartolina dal Medioevo

Quando si tratta di annoverare i borghi più belli d’Italia, Borghetto sul Mincio campeggia in cima alla lista. Si tratta di uno squisito paese di mulini ad acqua sul Mincio, a pochi passi dal magnificente Parco Giardino Sigurtà, di cui vi abbiamo parlato qui.

E non è neanche l’unico centro naturalistico del luogo: a qualche chilometro di distanza, infatti, è possibile raggiungere in bicicletta il celebre Lago di Garda.

Quando la natura crea la storia

Borghetto infatti si cala all’interno della valle del Mincio, un’incredibile distesa rigogliosa popolata da numerose specie faunistiche. Il paese sorge ai piedi del ponte visconteo (risalente al 1393) e presenta una conformazione urbana risalente al periodo longobardo. Il suo nome infatti, nonostante la chiara familiarità con il vezzeggiativo italiano deriva da un termine germanico che più o meno significa “insediamento fortificato”.

Solo in epoca viscontea, però, il borgo diventa effettivamente fortificato: merito è della cerchia poligonale di mura con torri e delle due porte d’accesso. Borghetto, così, viene circondato dalla fossa Seriola, che attinge acqua direttamente dal fiume Mincio.

Ma il ruolo strategico di guadi tra la via d’acqua e quella di terra continua a fare la storia: si ricorda, per esempio, Borghetto come luogo di battaglia di Napoleone. Era il 1796 e sconfiggeva alle porte della cittadina gli austriaci guidati da Beaulieu.

Un’ospitalità antica e genuina

Ancora oggi Borghetto è un luogo di confine: mescola infatti cultura e tradizioni venete e lombarde. E la sua ospitalità è nota: nonostante le ridotte dimensioni, offre più di 40 ristoranti. Tutti offrono il piatto tipico: i tortellini al burro fuso e salvia qui noti come nodo d’amore. Il motivo ha un’origine folkloristica: pare che durante il Quattrocento una coppia di amanti abbia annodato un fazzoletto di seta prima gettarsi nel fiume. E il tortellino, in effetti, ricorda la forma di quell’imperituro pegno d’amore – oltre ad essere un pasto buonissimo.

Dici Medioevo? Dici castello arroccato

Impossibile, poi, non far visita al Castello Scaligero, ancora pieno di fascino grazie alle due alte cortine merlate. Era integrato in un complesso fortificato che si estendeva per più di 15 km: ancora oggi dalla sommità della collina domina tutta la valle. Della sua parte originaria resta la cosiddetta torre Tonda e uno dei tre ponti levatoi.

Infine, all’interno del borgo, è possibile ammirare la chiesa di San Marco Evangelista. Si tratta di una ricostruzione in stile neoclassico dell’antica pieve romanica dedicata a Santa Maria del sec. XI, di cui restano due pregevoli affreschi quattrocenteschi.

Immergersi in un Medioevo moderno si può, grazie al fascino senza tempo di Borghetto. Cosa aspetti? La provincia di Verona è pronta a incantarti!